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sabato 5 febbraio 2011

CGIL 2: CONTRATTO FASULLO AL CERDFOS da IUSTITIA.IT



Cgil 2: contratto fasullo al Cerdfos
Gentile direttore,
sono Alessandra Mangano e vorrei raccontarle la mia storia di precaria licenziata dalla Cgil siciliana. Sono stata assunta, in seguito ad una decisione collegiale della segreteria regionale della Cgil Sicilia, il primo settembre del 2008, anche se la firma del contratto è posteriore di un mese. Le mie mansioni dovevano essere di segreteria, essendo stata inserita da subito nell’apparato tecnico della Cgil regionale; avevo il compito di coadiuvare nelle loro attività il segretario generale e i segretari confederali, smistandone la corrispondenza e le telefonate, battendo al computer lettere o delibere, inviando mail o rispondendo ad esse, prenotando voli e pernottamenti in hotel ecc…
In realtà però il contratto con il quale è stata inquadrata la mia attività  è un contratto di lavoro a progetto presso il centro studi siciliano della Cgil: il Cerdfos (Centro di ricerca, documentazione e formazione sindacale, ndr).
Un contratto di lavoro a progetto che simula di fatto un vero e proprio lavoro di natura subordinata, visto che io per quel centro studi non ho mai lavorato, attenendomi alle mie mansioni di segretaria ogni giorno dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13 e dalle 16 alle 18.30.
Si sottolinea, sin da adesso, per evitare strumentalizzazioni di sorta, già poste in essere peraltro pubblicamente dalla segretaria generale della Cgil Sicilia Maria Leonarda Maggio, che sono parente del signor Italo Tripi che, all’epoca della mia assunzione era segretario generale della Cgil. Nondimeno, posto che in Cgil non si accede per concorso, e posto che vanto un curriculum di tutto rispetto (dottorato di ricerca e diverse pubblicazioni) la mia assunzione come segretaria a 700 euro al mese e senza alcun ruolo politico (malgrado i dodici anni di militanza politica, con ruoli anche direttivi, svolti dalla sottoscritta) non può essere affatto considerata la conseguenza di un privilegio.
Si aggiunge per chiarezza che la signora Maria Leonarda Maggio, all’epoca della mia assunzione, faceva parte della segreteria e con un ruolo tutt’altro che secondario, in quanto rivestiva l’incarico di responsabile regionale organizzazione, ovvero il numero due della confederazione in Sicilia. In quell’occasione, come invece ebbe a fare in seguito, anche pubblicamente, la Maggio non ebbe nulla da eccepire riguardo l’assunzione, né risulta la sua opposizione da alcun verbale.
Inoltre, quando nell’aprile del 2009 in seguito alle dimissioni di Tripi dalla carica di segretario per candidarsi alle elezioni europee, la Maggio gli subentra, prima come coordinatrice di segreteria e poi come segretario generale, non firma alcun ordine di servizio per destinarmi a svolgere le mansioni previste dal contratto fittizio.
Il 30 settembre del 2009 alla scadenza del contratto fittizio, la Maggio convocandomi nella sua stanza mi comunica la decisione della segreteria, di non rinnovare il contratto, adducendo come causa motivazioni di carattere economico. Strano che a comunicare il mancato rinnovo non sia stato il centro studi, ma la segretaria generale.
Quando do il via ai primi procedimenti legali il segretario generale della Cgil, signora Maggio, e il presidente del centro studi Cerdfos, signor Giuseppe Citarrella, scrivono una lettera nella quale si nega che io abbia mai lavorato in Cgil come segretaria. A tutt’oggi, a vertenza già avviata con deposito delricorso in cancelleria, la posizione di difesa della Cgil siciliana è la medesima.
Alessandra Mangano
Il 30 gennaio il quotidiano La Stampa ha pubblicato un’inchiesta sui lavoratori licenziati dalla Cgil in tutt’Italia e la risposta del sindacato
 
Alessandra Mangano
 
 
Di seguito il link presso il quale potrete leggere il ricorso integrale di Alessandra Mangano vs Cgil Sicilia



http://www.iustitia.it/archivio/31_gennaio_11/documenti/documento13.htm

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