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venerdì 27 maggio 2011

INCONTRO CON SUSANNA CAMUSSO - COMUNICATO DEL COMITATO

L’incontro con la Segretaria Nazionale della CGIL si è concluso con un nulla di fatto.
La Segretaria Nazionale ha infatti dichiarato che: <<rispetterà le sentenze della Magistratura>>.
Non ci resta dunque che aspettare l'esito delle singole vertenze.
Comunichiamo che, man mano che le cause si chiuderanno, con la vittoria dei lavoratori, sottoporremo le sentenze sia al giudizio della Magistratura interna della CGIL che dei lavoratori iscritti.

Il Comitato dei Lavoratori Licenziati dalla CGIL

domenica 22 maggio 2011

FISSATO L'INCONTRO CON SUSANNA CAMUSSO

Di seguito il testo della lettera da noi inviata alla segreteria nazionale della CGIL. Infatti, sebbene la segreteria nazionale avesse inviato, già in data 11 maggio scorso alle ore 18.30, la mail con l'appuntamento fissato per martedì prossimo, avendo effettuato l'invio presso la casella di posta elettronica privata di un componente il Comitato, questo non si è accorto della mail stessa. Abbiamo dunque considerato chiusa ogni possibilità di apertura da parte della CGIL e abbiamo inoltrato il nostro comunicato (che è visibile sul nostro blog in data 17 maggio scorso). Abbiamo ritenuto, da persone serie e corrette, riconoscendo che l'errore in questo caso è nostro, di dover scrivere una mail alla segreteria nazionale della CGIL che riportiamo per dovuta conoscenza di tutti.

Ci scusiamo per il disguido anche con quanti ci hanno fin qui sostenuto (e  continueranno a farlo) esponendosi in prima persona anche nelle valutazioni politiche.

Certi errori non devono più ripetersi e pertanto, abbiamo chiesto alla segreteria nazionale della CGIL, come potrete vedere nella lettera in coda a questo comunicato, di inviare ogni comunicazione inerente il Comitato, non ai singoli lavoratori ma alla nostra mail ufficiale.

Intanto comunichiamo che l'incontro tra la delegazione del Comitato e il Segretario Generale della CGIL è fissato per giorno 24 p.v. alle ore 12.00 a Roma.


TESTO LETTERA INVIATA ALLA SEGRETERIA NAZIONALE DAL COMITATO

ALLA CORTESE ATTENZIONE DEL SEGRETARIO GENERALE DELLA CGIL SUSANNA CAMUSSO E p.c. alla SEGRETARIA NAZIONALE DEL NIDIL CGIL FILOMENA TRIZIO

Apprendiamo solo adesso della Vostra comunicazione riguardo l'incontro con il Segretario Generale della CGIL. Ci scusiamo per aver diffuso il comunicato, in data 17 maggio u.s. In realtà non eravamo a conoscenza della Vostra comunicazione, inviata in data 11 maggio 2011, in quanto questa è stata (forse erroneamente) inviata all'indirizzo privato di posta elettronica di una dei componenti il Comitato, che non è composto, naturalmente, soltanto da Simona Micieli, Giovanni Sapienza e Romina Licciardi.

Nel rinnovare le nostre scuse per l'inconveniente determinatosi, Vi chiediamo di inviare, a partire da questo momento, ogni Vostra comunicazione, all'indirizzo di posta elettronica ufficiale del Comitato (licenziatidallacgil@yahoo.it oppure licenziatidallacgil@hotmail.it).

La nostra delegazione sarà presente all'incontro fissato con il Segretario Generale Susanna Camusso, martedì 24 p.v. per discutere dei problemi di tutti i lavoratori licenziati dalla CGIL, così come da delega conferita loro da tutto il Comitato.

Cordiali saluti

Il Comitato dei Lavoratori Licenziati dalla CGIL

giovedì 19 maggio 2011

CAMERA DEI DEPUTATI - RESOCONTI DELL'ASSEMBLEA Seduta n. 473 del 17/5/2011 ATTI DI INDIRIZZO

La XI Commissione,
premesso che:

in data 15 marzo 2011 con un'interrogazione è stata affrontata presso questa Commissione la situazione di una lavoratrice della Cgil di Cosenza, Simona Micieli, che ha operato presso la struttura sindacale locale per oltre cinque anni senza godere di un reale contratto;

con il suindicato atto di sindacato ispettivo, l'interrogante chiedeva se e quali iniziative di competenza il Ministro del lavoro e delle politiche sociali ritenesse opportuno predisporre al fine di avviare un percorso di monitoraggio circa la regolarità contrattuale dei profili occupazionali operanti presso le strutture sindacali, indipendentemente dalla sigla di queste, garantendo la piena tutela dei diritti e la sicurezza dei lavoratori e consentendo l'emersione del lavoro nero anche in quelle strutture che sono deputate alla salvaguardia ed al rispetto dei lavoratori, anche al fine di salvaguardare l'immagine e la credibilità delle stesse strutture di rappresentanza sindacale italiane;

il sottosegretario on. Ravetto intervenuto in Commissione ha evidenziato che per quanto riguarda le competenze ministeriali «l'azione ispettiva, sulla base anche dei contenuti di cui alle direttive ministeriali del 18 settembre 2008 e del 7 luglio 2010, è finalizzata a concentrare l'azione su specifici obiettivi programmatici meritevoli di particolare attenzione, caratterizzati da fenomeni di rilevante impatto sul piano economico e sociale quali il lavoro nero, la gestione degli appalti, l'occupazione irregolare degli stranieri e l'elusione contributiva»;

la situazione della signora Micieli, costretta a lavorare per il maggiore sindacato italiano senza contratto e senza un'adeguata remunerazione per oltre cinque anni, è condivisa da altri giovani ex lavoratori della Cgil sparsi in ogni parte d'Italia, che hanno fondato in questi mesi un comitato dei licenziati della Cgil nel tentativo di poter dialogare con le istituzioni e con lo stesso sindacato;

la situazione denunciata dai professionisti parte del citato comitato evidenzia come questi siano stati sottoposti a ricatti, soprusi e negazione dei propri diritti presso le strutture sindacali dove erano operanti;

molteplici sono state le manifestazioni di protesta del comitato segnatamente fuori alla sede nazionale della Cgil: nel corso del mese di aprile 2011 c'è stato un sit-in di protesta che si è prolungato per oltre 15 giorni per chiedere un confronto con il sindacato ma è stato letteralmente ignorato dalla dirigenza della Cgil;

il sindacato, attualmente coinvolto in procedimenti giudiziari, non ha dato riscontri circa le proprie responsabilità nei confronti degli ex lavoratori delle sue strutture territoriali, né tantomeno ha avuto l'intenzione di confrontarsi apertamente con i giovani licenziati al fine di analizzare nel dettaglio le criticità da essi riscontrati nell'esplicazione del loro lavoro e nelle modalità - imposte dal sindacato stesso - in cui questo è stato portato avanti;

la citata direttiva ministeriale 18 settembre 2008, in materia di servizi ispettivi e attività di vigilanza, riconosce l'azione ispettiva come un «azione che deve essere cioè diretta essenzialmente a prevenire gli abusi e a sanzionare i fenomeni di irregolarità sostanziale abbandonando, per contro, ogni residua impostazione di carattere puramente formale e burocratico, che intralcia inutilmente l'efficienza del sistema produttivo senza portare alcun minimo contributo concreto alla tutela della persona che lavora»;

ai sensi dell'articolo 1 della Costituzione italiana l'Italia è «una Repubblica democratica fondata sul lavoro» così come l'articolo 4 dispone che «la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto,

impegna il Governo

ad intraprendere ogni possibile azione volta a garantire un accurato servizio ispettivo nonché di vigilanza presso le strutture sindacali, segnatamente in quelle strutture territoriali in cui sono stati registrati presunti fenomeni di irregolarità nei confronti di lavoratori o collaboratori operanti presso le medesime strutture.
(7-00586) «Buonfiglio, Di Biagio».

http://www.camera.it/417?idSeduta=473&resoconto=btind&param=

martedì 17 maggio 2011

LETTERA APERTA ALLA SEGRETERIA NAZIONALE DELLA CGIL

Il nostro tempo è adesso … e Se non ora quando? Già, perché se ad assicurarti “un tempo, con slogan trionfanti e campagne di sensibilizzazione tese a garantire diritti e futuro è nostra mamma Cgil … beh, allora quel tempo è scaduto, o forse, per noi “licenziati Dalla Cgil” non è mai cominciato.

O si è liberi o si è schiavi, e la libertà non è un’astratta “coerenza", ma una fatica quotidiana, si pratica ora per ora, assumendosi rischi e conseguenze del proprio operato.

Dopo estenuanti ore d’attesa, ad elemosinare un incontro con la Segr. Naz. Della Cgil, che aveva come unico di scopo quello di aprire un dialogo che affrontasse le problematiche inerenti a fatti che questo sindacato, in quanto tale, non può permettersi di avere (lavoro nero, maltrattamenti, contratti atipici, molestie, licenziamenti illegittimi, epurazioni …) l’unica risposta che abbiamo trovato, fino ad oggi, è stata una porta chiusa accompagnata da un silenzio assordante. Ma nonostante questo, abbiamo accettato il consiglio di chi ci assicurava che, quel tanto agognato incontro, si potesse realizzare. Abbiamo sospeso la nostra mobilitazione, in attesa di quell'incontro, proprio come fa' il sindacato quando il datore di lavoro manifesta la disponibilita' all'apertura di un dialogo. Siamo stati adulti e coscenziosi, seri e responsabili. Ma la vita non attende: dal 21 aprile e' trascorso quasi un mese e uno sciopero generale della Cgil per il lavoro e per i diritti. Per noi, senza lavoro e senza reddito, paradossalmente senza diritti e senza interlocutori, per noi, sindacalisti senza sindacato, un'ora e' un giorno, un giorno e' un mese, un mese e' un anno. Con la febbre che aumenta, insieme alle ansie e alla paura per il futuro. Qualcuno di voi si e' mai chiesto che lavoro puo' cercare o sperare di trovare un sindacalista della Cgil dopo che il suo sindacato lo licenzia? Qualcuno si e' mai interrogato su cio' che comporta essere le vittime di questo paradosso unico? Anche per questa ragione, con la consapevolezza e l'umilta' di essere davvero gli ultimi tra gli ultimi, abbiamo sperato in un confronto, in quanto lavoratori e lavoratrici che non hanno piu' un lavoro a causa del sindacato datore di lavoro, abbiamo cercato di dialogare e di protestare per farci sentire.

Abbiamo cercato un confronto perché ormai stanchi di vedere abbassare gli sguardi come fossero serrande, da parte di quegli stessi compagni che ti hanno insegnato cos’è la lotta per il lavoro.

La nostra non è rabbia che cancella e divide, non è l’omertà ottusa delle scrollate di spalle.

E’ una rabbia sana, argomentata, lucida. Ora diteci: noi saremmo gli aggressori?...

Oppure, insieme a noi, sono aggressori anche tutte quelle persone che ci rassegnano quotidianamente le loro difficolta' di comunicazione con cio' che oggi sembra essere divenuta la Cgil? Ci riferiamo, non solo a chi, del gruppo dirigente, ci ha piu' volte espresso solidarietà, ,ma sopratutto a tutti quei sindacalisti, compagni, dirigenti di base, semplici iscritti e lavoratori, smarriti all'interno di una organizzazione nella quale e' ormai perfino possibile che si aprano, come se fosse la cosa piu' naturale del mondo, le piu' diversificate cause di lavoro contro il datore di lavoro Cgil. Ma quel che e' peggio sono le ragioni per cui, secondo noi, tutto questo accade. Innazitutto vorremmo parlare delle regole interne al sindacato, che nel tempo la Cgil si e' data, a tutela di tutti e che oggi sembrano subalterne agli equilibri di potere, alle logiche di apparato, alle contrapposizioni e ai veti incrociati. Noi licenziati dalla Cgil siamo solo le incolpevoli vittime della evidente crisi dell'organizzazione, della pochezza e della confusione che regna all'interno, dell'assenza di regole esigibili e verificabili, della assoluta mancanza di controllo democratico da parte dei rappresentati, cioe' di quei lavoratori, che della cgil, un tempo, erano gli unici protagonisti.

Noi licenziati dalla cgil, cosi' come tutti gli altri licenziati, i precari, i giovani, i tanti disoccupati di questo Paese, osserviamo sgomenti, purtroppo da un osservatorio particolare, una cgil che si dimena tra concertazione e antagonismo, tra potere dell'apparato e richiesta di democrazia dei lavoratori, tra la tutela del lavoro garantito e quello precario, tra 4 ore di sciopero generale e la volonta' di lotta diffusa di ampi ceti popolari, ecc.E tutto cio' nel quadro di un contesto politico di riferimento (quello che una volta si chiamava "di sinistra") che, in sostanza, rispecchia la confusione, l'assenza di un progetto unitario, interno alla Cgil e viceversa. In uno scenario di siffatta natura, le beghe di potere, le lotte intestine e fratricide, il mantenimento di posizioni di rendita e di privilegio, finiscono per prevalere su tutto, in una specie di bailamme generale del sindacato generale(sic!), nel quale si sono smarrriti i punti fermi e le questioni di fondo. Noi, piccoli licenziati dal grande sindacato, lavoratori senza sindacato, pensiamo senza presunzione alcuna, se ancora ci e' permesso, che la nostra vicenda di licenziati dalla Cgil, e' certamente una questione di fondo: una questione che evidenzia lo stato confusionale del nostro sindacato (sì, nonostante tutto, lo consideriamo ancora nostro) e che mette a nudo, impietosamente, gravi limiti e sostanziali problemi.Tentare, cosi' come fino ad oggi si e' inteso fare, di eludere la questione dei licenziamenti nella Cgil, di ridimensionarla, di nascondere la polvere sotto il tappeto, significa, paradossalmente, mettere in tutta evidenza questa anomalia assoluta, che fa' il pari, con le altre gravi anomalie, in cui, ormai da troppo tempo, si dibatte disperatamente il nostro Paese. Solo questa infatti, puo' essere la spiegazione, politicamente comprensibile, della chiusura al confronto con i propri lavoratori licenziati, allontanati, epurati e sulla questione, ampiamente sollevata, dei diritti negati all'interno della Cgil. Solo cosi' puo' spiegarsi plausibilmente, la decisione di un sindacato, che per sua natura e' soggetto negoziale, di demandare ai tribunali le decisioni sui licenziamenti dei propri lavoratori, con gravissimi rischi, non solo potenziali, per l'organizzazione tutta e per la sua stessa storia futura. Anche in passato, magari con minore frequenza ed evidenza, queste situazioni era possibile che accadessero; ma in passato si governavano e ancor prima che esplodessero, venivano ricercate soluzioni di mediazione, di ragionevole buon senso, che tutelassero la dignita' dei lavoratori della Cgil e l'organizzazione tutta.

Ma forse erano altri tempi, tempi in cui esisteva la politica, la sinistra, quella che si schierava con i piu' deboli, con i meno fortunati e garantiti, tempi nei quali, l'articolazione dei vari livelli della Cgil e la loro autorevolezza, servivano, anche, per gestire situazioni di conflitto interno e mai e poi mai avrebbero permesso, che quanto sta accadendo accadesse. Ma sopratutto erano tempi nei quali dentro la Cgil, era fondamentale per tutti, iscritti, militanti, quadri, funzionari, dirigenti, il rispetto rigoroso delle regole interne, un controllo e una garanzia di legalita', da cui scaturivano il rispetto per ogni persona, la loro tutela politica e professionale e della loro dignita' di compagni e compagne della Cgil. Noi, semplici vittime di questa situazione assurda; noi, quelli che per la cgil hanno lavorato,  militato e vissuto; noi, quelli che la Cgil, oggi, non vuole addirittura ricevere; noi, precursori di un domani ancora peggiore, se non verra' posto rimedio; noi siamo quelli che sperano ancora, che bussano e busseranno ancora a quella porta, finchè quella porta non si aprira' nuovamente alla Cgil, ai lavoratori, a tutti i lavoratori, con educazione e rispetto. A quella Cgil che abbiamo perso, che si e' persa, che ci hanno ingiustamente tolto insieme al nostro lavoro e che dobbiamo ritrovare, per noi, per la Cgil stessa e per il nostro Paese.

Il comitato dei precari e dei licenziati dalla Cgil

domenica 15 maggio 2011

La CGIL censura il Movimento Studentesco che chiede le dimissioni di Lombardo

Da Sud Free Press di giornalismo investigativo:

Dedichiamo questo triste reportage a Giovanni Sapienza, licenziato dalla Camera del Lavoro di Catania...

Del ruolo della CGIL e dei suoi dirigenti catanesi ci siamo già occupati. Delle cooperative, delle società, dei parenti, della formazione, della rappresentanza dei lavoratori, dei suoi stessi dipendenti.  A breve un’interessante documento.
Nel frattempo Step1, il sito di informazione della Facoltà di Lettere diretto da Roberta Marilli,  ha documentato la reazione dei vertici della CGIL catanese all’intervento di un rappresentante del Movimento Studentesco alla manifestazione del 6 maggio, (appena ha citato, negativamente, Lombardo, parte la musica e gli spengono il microfono). SUD lo ha intervistato e vi ripropone il videodocumento di Step1. Di Marco Benanti e Andrea Di Grazia

Di seguito il link con la versione integrale dei video relativi alla vicenda:

 http://www.sudpress.it/politica/la-cgil-censura-il-movimento-studentesco-che-chiedele-dimissioni-di-lombardo/

venerdì 13 maggio 2011

PRECARIA ALLA CGIL DA IL RIFORMISTA 11 MAGGIO 2011

Di seguito la lettera di un padre di una lavoratrice precaria in CGIL...forse non siamo proprio 6 pazzi...

PRECARIA ALLA CGIL DA IL RIFORMISTA - 11 MAGGIO 2011

Mia figlia ha trovato finalemente un posto di lavoro, finalmente.
E' stata assunta in un Caf della CGIL, lavora per i sindacati, per chi lotta da sempre per tutelare i diritti dei lavoratori e di recente per la stabilizzazione dei precari, di tutti coloro che hanno un contratto che non consente una serie di stabilità foinanziarie tali da mettere su una famiglia e cosi via.
L'unico contratto che è riuscita a ottenere dal datore di lavoro, un sindacato, è a tempo determinato.  Pochi mesi e poi di nuovo a casa, se va bene verrà rinnovato il contratto altrimenti ciao a tutti con buona pace della lotta al precariato.
Tutti i suoi colleghi hanno lo stesso tipo di contratto.
Sarebbe il caso di capire se il precariato dei dipendenti sindacali sia la norma oppure se il caso in oggetto rappresenti l'eccezione.
Ubaldo Bracco


Domanda:
Nei caf vale la regola dei 36 mesi per ottenere la stabilizzazione? o esiste un avviso comune per considerare l'attività fiscale lavoro stagionale e quindi non tro

mercoledì 4 maggio 2011

L'ESPRESSO PARLA DI CGIL E...DI NOI

Di seguito due link: un articolo de L'Espresso di questa settimana dove si parla anche di noi e di seguito, per corretta informazione, la risposta di Susanna Camusso.
Buona lettura a tutti...

ARTICOLO ESPRESSO

http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=search&currentArticle=ZF38Z

 RISPOSTA CAMUSSO

http://www.cgil.it/dettagliodocumento.aspx?ID=16339